Chi vola in cielo e chi combatte sulla terra

I mesi scorsi sono stati segnati da tanti avvenimenti importanti su molti fronti della vita sociale, politica ed economica a livello mondiale. Su due di questi vorrei fare delle riflessioni. Il primo è l’avvio dell’era del “turismo spaziale”. Con il volo di due astronavi, la Vss Unity e la Blue Origin, sembra sia partito il tempo di far provare a un pubblico sempre più vasto il brivido di andare in alto fino a 80/100 km, per poter osservare la terra da quella altezza e sperimentare per qualche minuto la parziale assenza di gravità.
I due progetti sono stati voluti, finanziati e inaugurati da due uomini ricchissimi e permetteranno ad altri ricchi di farsi un giro ai limiti dell’atmosfera. Certamente queste iniziative dirottano una grande quantità di denaro verso la ricerca scientifica e lo sviluppo di nuove tecnologie. Ci sono però dei problemi da considerare. Intanto, per ora, il costo di un singolo volo è talmente elevato che solo pochissime persone sulla terra possono permetterselo. Forse ci vorranno decenni perché il prezzo del biglietto diventi accessibile a molti. Ma il punto non è questo. In fondo si tratta di una giostra, tecnologicamente avanzata e altamente eccitante, ma pur sempre di una giostra, per giunta altamente inquinante. Si stima, infatti che l’inquinamento prodotto da ciascuno di questi lanci, riservati a 4 o 5 persone, corrisponda a quello prodotto da un aereo che trasporta centinaia di persone da Londra a New York. Se tutto ciò meriti un plauso giudicatelo voi.
Il secondo avvenimento di portata storica accaduto in questo tempo è il ritiro degli eserciti occidentali dall’Afganistan. Le ultime due amministrazioni degli Stati Uniti hanno ritenuto inutile e costoso mantenere la presenza militare in quel paese asiatico. Perché? Evidentemente, perché hanno capito che non è possibile sconfiggere i Talebani. Come mai gli eserciti più forti del mondo non sono riusciti a battere quello che i media presentano come un manipolo di guerriglieri fondamentalisti islamici? Se consideriamo che neanche l’esercito della potente Unione Sovietica era riuscito a sconfiggerli, allora, probabilmente, questi Talebani non sono così come vengono descritti dai mass media occidentali. Si tratta di una forza ben radicata nel Paese, sostenuta da una militanza collettiva su larga scala e da una visione religiosa largamente condiviso. Del resto, è noto che nella concezione islamica non ci può essere separazione tra religione e stato. Quindi, in quel Paese, l’Islam secondo l’approccio talebano è il fondamento civile, economico e istituzionale sul quale si fonda l’intera società. Ovviamente, c’è una minoranza che non la pensa così e purtroppo sembra non avere altra scelta che sottomettersi al volere della maggioranza oppure emigrare.

Chi vola in cielo e chi combatte sulla terraultima modifica: 2021-11-10T13:58:54+01:00da ruggierodoronzo
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