Giona

   Nei giorni scorsi la vista del mare mi ha ispirato una meditazione sulla vita del profeta Giona. Vorrei condividere con voi la mia riflessione su un episodio particolare della sua vita. Il Singore invia Giona a Ninive per invitare la popolazione di quella città a convertirsi. Il profeta, però, rifiuta tale compito e fugge in direzione opposta rispetto a quella indicatagli da Dio. Deciso a non fare la volontà del Signore, Giona si imbarca su una nave diretta a Tarsis, ma Dio scatena sul mare una tempesta così grande da mettere in serio pericolo la nave. Allora i marinai, impauriti, dopo aver pregato ciascuno il proprio dio, decidono di tirare a sorte per scoprire chi è la causa di quella sciagura. La sorte cade su Giona che confessa il suo peccato e dice ai marinai di prenderlo e gettarlo in mare per far terminare la tempesta che minaccia le loro vite. Io so, disse il profeta, che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia. Allora i marinai, con molto dispiacere e timore lo gettano in mare e, con grande stupore, constatano il ritorno della bonaccia. Poi un grosso pesce inghiotte Giona e lo porta fino a Ninive, proprio lì dove lui non voleva andare.

   La storia avvincente di Giona ci aiuta a riflettere sulle conseguenze dei nostri peccati. Forse mai abbiamo considerato o temuto il riverbero dei nostri peccati sulle altre persone e sulla comunità nella quale siamo inseriti. Molto spesso consideriamo il peccato come qualcosa di personale, un affare tra noi e Dio, tra la nostra volontà e la sua legge. Anche la confessione la facciamo con questo spirito individualistico, senza considerare che noi viviamo strettamente legati agli altri. Le nostre relazioni sociali sono anche relazioni spirituali e, come la santità di uno contagia tutti, così il peccato individuale si riversa sugli altri. Se io faccio la volontà di Dio, molti ne beneficiano, ma se non la faccio sono di impedimento al fatto che gli altri possano ricevere la grazia. Occorre allora temere le conseguenze dei nostri peccati non solo su noi stessi, ma anche sulle persone a noi legate e confessarci tenendo presente la dimensione relazionale nella quale viviamo.

   Il vostro affezionatissimo fra Ruggiero Doronzo

Gionaultima modifica: 2009-06-13T15:51:00+02:00da ruggierodoronzo
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