La recente Enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate, pone all’attenzione dei cristiani una dinamica, quella del dono, spesso non considerata.
La necessità di sviluppare un’economia non più basata sullo stretto e immediato rapporto do ut des, ma su nuove dinamiche di condivisione, era già stata considerata da studiosi come Yochai Benkler e Franco Carlini. Essi hanno notato che tutte le volte in cui si parla di dono o di economia della felicità, sembra quasi che si voglia sconvolgere le realtà assodate con idee irrealistiche piene di utopia e di buonismo. È come se dire “dono”, dire che bisogna cercare anche in economia strade alternative per soddisfare il bisogno di essere felici, sia considerato irrealistico o utopistico se non dirompente o rivoluzionario. Il punto di vista di questi studiosi non arriva a considerare il dono nella prospettiva cristiana, ma si limita a contestare il pensiero unico dell’economia monetaria che intende l’uomo economicamente determinato al suo massimo vantaggio, e individua in questo il modo migliore per allocare le risorse disponibili.
Anche Benedetto XVI, nell’enciclica Caritas in veritate, sottolinea la necessità di individuare prospettive nuove e afferma: «La vita economica ha senz’altro bisogno del contratto, per regolare i rapporti di scambio tra valori equivalenti. Ma ha altresì bisogno di leggi giuste e di forme di ridistribuzione guidate dalla politica, e inoltre di opere che rechino impresso lo spirito del dono. L’economia globalizzata sembra privilegiare la prima logica, quella dello scambio contrattuale, ma direttamente o indirettamente dimostra di aver bisogno anche delle altre due, la logica politica e la logica del dono senza contropartita» (n. 37).
L’ispirazione del Pontefice, tuttavia, è il Vangelo e, in tale prospettiva, il dono non si aspetta il contraccambio, oltrepassa il merito e ha come regola l’eccedenza. Il modello paradigmatico di ogni dono perfetto, dunque, è l’agire di Dio che per amore dona l’esistenza a tutte le cose. Insieme all’esistenza Dio elargisce gratuitamente anche la rivelazione della verità e del senso di ogni ogni realtà. Infine, a compimento supremo del suo dono, Dio pone la donazione di tutto sé stesso nel suo Figlio Gesù.
A noi rimane il compito di accogliere questo dono gratuito, che comprende anche il per-dono, e seguire il consiglio di Gesù: «siate perfetti come il Padre vostro che è nei cieli, che fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Cfr Mt 5,45).
Il vostro affezionatissimo fra Ruggiero Doronzo.