Magia

   Un mio amico sacerdote mi ha raccontato un’esperienza fatta alcuni anni fa. Una signora è andata da lui e gli ha chiesto: «è peccato andare dai maghi?» Il prete l’ha guardata e le ha chiesto soltanto: «quanto hai pagato?». La donna ha risposto: «padre, ho capito! Il mondo della magia è tutto un inganno per fare soldi». Infatti quella donna aveva già da sola maturato la convinzione che il “mago” stava approfittando della sua paura di soffrire per ottenere soldi. La domanda del sacerdote è stata quasi un sigillo alla sua convinzione.

   Il ricorso alla magia si basa sulla convinzione che esistono nel mondo delle forze che possono essere attratte, convogliate o sfruttate per realizzare i propri desideri attraverso delle formule o dei rituali che solo alcuni, i maghi, conoscono. In fondo si tratta di quel desiderio congenito di voler piegare la divinità ai propri voleri. Dal punto di vista cristiano, noi crediamo che esiste un solo ed unico Dio, creatore di tutte le cose, visibili e invisibili. Se, dunque, esiste un solo Dio creatore, tutto è in suo potere e nulla sfugge al suo controllo. Non esistono, pertanto, forze che sfuggono a Lui e che l’uomo può, attraverso formule magiche, piegare alla sua volontà.

   L’essere umano ha sempre ricercato un suo potere indipendente da Dio, ma questa ricerca si è rivelata la causa di ogni male e della continua infelicità. Persino l’uomo ha cercato di utilizzare il potere racchiuso nel “nome” di Dio per ottenere quanto gli tornava utile. In questo senso è da intendere il comandamento di non nominare il nome di Dio invano. Infatti quel comandamento non si riferisce primariamente alle imprecazioni del linguaggio volgare, ma vuole impedire che qualcuno tenti di utilizzare il nome di Dio per obbligarlo a esaudire i propri voleri.

   La radice di tutto si trova nella paura che l’essere umano ha della sofferenza, tanto fisica quanto spirituale. Fuggire la sofferenza, le delusioni, le sconfitte, i tradimenti, i dolori fisici e ogni sorta di cosa spiacevole è sempre stato il tentativo affannoso dell’uomo. Nel perseguire questo desiderio, però, arriva un momento in cui l’essere umano deve decidere se sopportare serenamente la situazione spiacevole oppure di fare del male agli altri, vendicarsi, rinnegare Dio. Il ricorso ai maghi, quasi sempre, è indice che si sta percorrendo questa seconda strada. Noi, invece, vogliamo seguire la strada di Gesù che, di fronte alla sofferenza e al dolore, ha detto: «Padre, se è possibile passi da me questo calice, però sia fatta la tua volontà e non la mia». L’immensa fiducia riposta nel Padre ha dato a Gesù la vittoria sulla sofferenza, sull’umiliazione e sulla morte. Anche noi, avendo fiducia in Dio Signore di tutte le cose, crediamo che Egli ha cura di noi, ci protegge da ogni pericolo e non permette che la sofferenza superi le nostre forze. Se Dio è con noi, cosa ci può fare del male?

   Il vostro affezionatissimo fra Ruggiero Doronzo

Magiaultima modifica: 2009-11-14T16:25:00+01:00da ruggierodoronzo
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