Di generazione in generazione

Una delle caratteristiche principali che differenziano l’uomo dalle altre specie viventi è la capacità di trasmettere il sapere, le competenze, il patrimonio e la fede di generazione in generazione. La tradizione, il passaggio di mano in mano, affinché il patrimonio non si disperda ma si accresca e si rinnovi, dunque, è una delle peculiarità dell’agire umano. In particolare nella Chiesa, la traditio della fede, espressa nelle forme liturgiche, istituzionali e profetiche, è sempre stata tenuta in grandissima considerazione, fino a ritenerla una delle fonti dell’ispirazione divina.

I frati cappuccini di Puglia hanno un patrimonio spirituale inestimabile, che si tramanda tra le varie generazioni attraverso la narrazione orale e quella scritta. Tra i mezzi di comunicazione e comunione che la Provincia religiosa ha a disposizione, un posto privilegiato lo riveste l’Aurora serafica che dal 1950 funge da spola e tesse la trama della vita fraterna dei cappuccini.

Ben cinque i direttori che si sono succeduti lungo gli anni. Il primo fu fra Rosario Amico (’50-’53), seguito da fra Arcangelo Di Matteo (’53-’64) che ampliò la diffusione della rivista, la rinnovò e la rese adatta alle esigenze del tempo. Dal 1964 l’Aurora passò nelle mani di fra Giocondo Pagliara, abile comunicatore che ha saputo cavalcare i media della stampa, della radio e della televisione con coraggio e competenza. L’impulso più significativo, però, lo ha dato fra Massimiliano Carucci che per un ventennio ha diretto l’Aurora con grande entusiasmo, competenza e spirito di sacrificio. Al suo lavoro silenzioso si deve il favore che la rivista, e il calendario ad essa collegato, continuano a trovare nei molti lettori legati al mondo dei frati cappuccini.

Ai benemeriti fratelli sopracitati, si aggiunge il mio nome nella direzione del medium serafico. La nuova traditio non solo ha posto nelle mie mani la responsabilità del patrimonio spirituale e della reputazione consolidata nel corso degli anni, ma mi impegna, pur rimanendo fedele alla tradizione, anche a promuovere un rinnovamento adeguato alle forme estetiche e comunicative dei nostri giorni. L’impegno non è semplice, ma non è impossibile, sia perché intorno a me si è già costituito un qualificato consiglio di redazione, sia perché il Signore che ci ha chiamato a lavorare nella sua vigna ci provvede sempre degli strumenti e delle forze necessarie per fare bene il nostro lavoro.

Di generazione in generazioneultima modifica: 2011-08-30T10:05:00+02:00da ruggierodoronzo
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