Dense nubi all’orizzonte

«Chi di voi volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?»

Quando Gesù ha posto questo interrogativo a coloro che intendevano seguirlo, non voleva certo dare dei consigli sull’amministrazione finanziaria, ma si riferiva all’economia della salvezza, eppure tra le due economie c’è una relazione. Su entrambi i fronti occorre essere intelligenti, prudenti, non perdere il contatto con la realtà e soprattutto, come ci ricorda san Paolo, non cadere in quell’avarizia insaziabile che fa del denaro un’idolatria.

L’attuale crisi finanziaria che sta colpendo l’Italia, probabilmente si sarebbe potuta evitare se gli amministratori pubblici e privati, i politici e gli imprenditori, avessero seguito il consiglio di Gesù. Forse negli ultimi cinquant’anni abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, forse abbiamo speso più di quanto potevamo e ora i creditori battono cassa e per farci altro credito impongono interessi molto alti.

Che cosa è cambiato rispetto a qualche anno fa? Proviamo a fare un breve elenco: gli Stati Uniti, rispetto ai quali abbiamo un forte vincolo di dipendenza, vivono una fortissima crisi economica; il basso costo di produzione nei paesi asiatici non permette di continuare a produrre in Italia; gli investimenti in innovazione sia delle imprese italiane che dello Stato sono stati scarsi; i bassi salari e gli alti costi dei beni e servizi di prima necessità limitano la possibilità di spesa e di risparmio delle famiglie; la politica gode di scarso credito e spesso è succube della finanza. Potremmo continuare a riempire intere pagine sui motivi dell’attuale congiuntura economica, ma non servirebbe a molto perché una cosa è certa: la crisi c’è e si sente. Quello che invece manca sono le proposte concrete per uscire dall’impasse. Ovviamente parliamo di proposte per aumentare la produzione, per fare investimenti innovativi, per tagliare i costi delle caste improduttive. Invece, di proposte per spremere ancora di più le famiglie, per ridurre al minimo le pensioni, per aumentare le tasse sui beni e servizi essenziali alla sopravvivenza dignitosa, per tagliare gli aiuti ai disagiati, ce ne sono fin troppe. Anzi, più che di proposte, si tratta già di azioni concrete.

Della confusione generale approfitta anche la massoneria, che lancia la sua offensiva contro la Chiesa chiedendo al governo di inasprire le tasse contro di essa e di non devolverle l’ottopermille. Meno male che qualche persona con una certa onestà intellettuale ha ammesso che, se in Italia esiste ancora qualche aiuto sociale e assistenziale non è certo grazie allo Stato, che ha quasi completamente smantellato il welfare, ma al lavoro infaticabile di tanti laici e religiosi cattolici.

 

Dense nubi all’orizzonteultima modifica: 2011-09-30T11:02:00+02:00da ruggierodoronzo
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