Giovedì santo

   Durante la “Cena del Signore” che riviviamo nella liturgia del Giovidì Santo viene proclamato il racconto dell’Ultima Cena secondo Giovanni. La particolarità di questo brano evangelico, come tutti sanno, è nel fatto che non riporta l’istituzione dell’Eucaristia, bensì il noto episodio della “lavanda dei piedi”. Questo gesto viene interpretato come una “catechesi”, accompagnata dall’esempio, sul modo di relazionarsi che i cristiani devono avere all’interno della comunità. Tale lettura è giusta e pertinente, tuttavia dal testo si può trarre anche un’altra lettura da affiancare alla prima, che riguarda il sacramento della confessione.

   Gesù, ad un certo punto di quella cena pasquale, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’ascigamano di cui si era cinto.

   Pietro, in un primo momento, non voleva che Gesù gli lavasse i piedi. Quando, però, il Maestro gli disse: «Se non ti laverò, non avrai parte con me», Pietro gli rispose: «Signore non solo i piedi ma anche le mani e il capo». Gesù rispose: «chi ha fatto il bagno deve solo lavarsi i piedi ed è tutto mondo». Il “bagno” è un evidente riferimento al battesimo, ricevuto il quale non resta che lavarsi i “piedi”. Questi ultimi sono la parte a contatto con la terra, con la polvere, con la fatica quotidiana del “muoversi” per non restare immobili. Si potrebbe ricavare, dunque, un possibile riferimento alla necessità di un “bagno” più piccolo, di un “lavaggio” che purifichi da quelle sporcizie quotidiane. Noi potremmo trarre da questo brano evangelico l’invito di Gesù all’ammissione reciproca delle nostre colpe e al perdono vicendevole, poiché «lavatevi i piedi gli uni gli altri» è molto simile ad altri inviti evangelici quali «confessate i vostri peccati gli uni gli altri» oppure «perdonate i vostri peccati gli uni gli altri». Che il Signore, attraverso lo Spirito effuso per la sua morte e resurrezione ci doni la capacità di attuare i suoi inviti, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.

   Auguri. Il vostro affezionatissimo fra Ruggiero Doronzo.

Giovedì santoultima modifica: 2009-04-04T15:37:00+02:00da ruggierodoronzo
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