Le persone che vivono in una determinata società storica, difficilmente riescono a decifrarla e a comprenderla pienamente. Anche la nostra generazione si sforza di capire in quale tipo di società si trova a vivere, cerca di acquisire una piena autocoscienza, ma non sempre vi riesce. Tuttavia la nostra società presenta alcune caratteristiche peculiari ormai definite e largamente riconosciute. In particolare la nostra è una società post-razionalista, multiscelta, induttiva, individualista. A partire da questa settimana cercheremo di comprendere meglio questi quattro elementi caratterizzanti, perché la loro comprensione può aiutare la Chiesa a collocarsi meglio all’interno della società odierna.
Quest’ultima non nasconde, innanzitutto, di essere post-razionalista, in altri termini ha messo nel cassetto la bandiera del razionalismo e della fede cieca nella scienza. Oggi persino gli scienziati ammettono tranquillamente che ci sono tante cose che non possono spiegare. È difficile trovare qualcuno che creda ancora che il progresso tecnico scientifico porterà un’era di pace e prosperità. Regna la disillusione più totale perché è chiaro che la tecnologia non ha una meta, ma semplicemente cresce sui propri risultati proponendo, ad esempio, modelli sempre nuovi di gadget tecnologici. Inoltre, il razionalismo che profetizzava la fine delle religioni ha ceduto il posto alla rinascita di ritualismi magici, antiche superstizioni e nuove forme di gnosticismo.
Quello che prevale, dunque, non è più il ragionamento logico, ma l’esasperazione del sentimentale. Cogito ergo sum è passato di moda. Ciò che conta non è più né l’essere né l’avere, ma l’apparire. Esisto solo se qualcuno mi guarda e acquisisco capitale reputazionale solo se qualcuno mi vede: videor ergo sum. Se qualcuno è testimone credibile del contrario si faccia avanti. Se però si fa avanti si rende visibile e cade in una palese contraddizione. Allora rimanga nascosto e andremo noi a cercarlo con la lanterna in mano.
Il vostro affezionatissimo fra Ruggiero Doronzo.