Passato e bellezza

   Camminando per le strade delle nostre città si scorgono monumenti molto belli, eredità e vestigia di coloro che ci hanno preceduto. Tali monumenti sono stati costruiti senza gli strumenti tecnici disponibili oggi e, soprattutto, in tempi in cui i mezzi di sussistenza erano veramente scarsi. Tutto questo testimonia, non solo l’affetto per la città, ma, anche, un senso estetico molto sviluppato. Poter godere di opere d’arte, di chiostri e di chiese stupende era, per coloro che ci hanno preceduto, davvero una possibilità di elevazione spirituale e morale e faceva sopportare meglio la penuria di beni materiali. Pertanto i nostri avi erano disposti anche ad ulteriori rinunce per poter spalancare, attraverso le cose belle, la porta della speranza di un mondo migliore.

   Questa riflessione mi ha fatto ricordare e risuonare spesso una famosa frase contenuta ne «L’idiota» scritto da Dostoevskij: «È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?». Nella sua ambiguità, questa frase rivela una verità: la bellezza ha una funzione rilevante nella salvezza del mondo.

   Oggi il nostro sguardo può spaziare dalle orrende periferie urbane ai bellissimi centri storici medievali. Tra bruttezza del contesto di vita e degrado umano e sociale si crea un circolo vizioso, per cui uno diventa causa dell’altro. Dove ricercare l’origine di questo dramma? Nell’uomo capitalista che si occupa del suo orticello, sempre ben curato, e si disinteressa di quello accanto lasciandolo degradare? Forse! Nell’uomo comunista che ritiene anche il bello una sovrastruttura da combattere ed eliminare, appiattendo tutto verso il basso? Anche!

   Ma dove è l’uomo innamorato? Sì, perché solo l’uomo innamorato della vita, del creato, dell’altro uomo e di Dio è capace di bellezza. Occorre recuperare la capacità di stupirsi per il bello che c’è nel mondo e desiderare di contribuire alla sua conservazione e riproduzione.

   La nostra generazione ha la possibilità di distruggere il mondo, oppure di salvarlo uscendo dal brutto e dalla barbarie che lo segue, per recuperare il bello e l’amore. C’è la possibilità di avviare il circolo virtuoso di amore e bellezza, che permetta all’uomo di alzare la testa e di guardare il volto dell’altro uomo e insieme guardare al cielo. Voglio concludere con la preghiera di un cuore amante, Francesco d’Assisi, il quale ha compreso e testimoniato che amore e bellezza sono l’uno causa dell’altro. Francesco, volendo comunicare con il suo Amato, usa un linguaggio poetico che, allo stesso tempo rivela la natura intima di Dio. Non a caso, per due volte Dio è definito bellezza…forse è la bellezza che salverà il mondo?


Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose.

Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,

Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.

Tu sei trino e uno, Signore Dio degli dèi,

Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero.

Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,

Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,

Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine,

Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.

Tu sei gaudio e letizia, Tu sei nostra speranza, Tu sei giustizia,

Tu sei temperanza, Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.

Tu sei bellezza, tu sei mansuetudine.

Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore,

Tu sei fortezza, tu sei refrigerio.

Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.

Tu sei tutta la nostra dolcezza, Tu sei la nostra vita eterna,

grande ed ammirabile Signore,

Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.




Fra Ruggiero Doronzo

 

Passato e bellezzaultima modifica: 2009-12-30T14:32:17+01:00da ruggierodoronzo
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