Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.
Da qualche anno ho iniziato a praticare il diving, cioè ho preso un brevetto per fare immersioni marine con l’ausilio di bombole di aria compressa. Scendendo nelle profondità del mare mi sono reso conto di quanto sia importante l’aria. La respirazione è un fatto naturale del quale neanche ci accorgiamo, ma quando tutto intorno si fa silenzio e senti solo il tuo respiro e capisci che senza quelle bombole di aria compressa non potresti sopravvivere, allora comprendi il legame che c’è tra la vita e il respiro.
L’uomo vivente è caratterizzato dal respiro e numerose immagini bibliche ripropongono poeticamente questa relazione strettissima. L’autore sacro ha immaginato Dio che plasma con la terra un corpo inanimato, incapace di respirare e di vivere, al quale lo stesso Creatore conferisce il primo respiro soffiandogli nelle narici. Da quel momento l’uomo diventa un essere vivente, ma quando Dio decide di togliergli quel soffio, egli ritorna ad essere un’inanimata creatura di terra.
Legato all’aria è anche il tema dello Spirito (ruah in ebraioco, ànemos o pneuma in greco). L’effusione dello Spirito avviene sempre attraverso un movimento d’aria: nella creazione lo Spirito aleggiava sulle acque; sulla croce Egli esala l’ultimo respiro emettendo lo Spirito; nel cenacolo Gesù soffia sui suoi discepoli; nella pentecoste il fuoco è preceduto da un vento gagliardo.
L’aria, dunque, permette all’uomo tanto la vita fisica quanto quella spirituale. Ma per assicurare la vita, questa miscela di gas dev’essere mantenuta nelle giuste proporzioni. Alterazioni nella miscela dovute all’immissione di altri gas, di agenti chimici o al surriscaldamento provocano reazioni a catena in tutto l’ecosistema. Eppure non tutti lo comprendono o, meglio, non tutti ritengono questa problematica prioritaria rispetto allo sviluppo ad ogni costo e al profitto immediato.
Anche su questa risorsa e sulla sua salvaguardia dalle varie forme d’inquinamento si combatteranno le battaglie economiche e politiche del futuro. Il nostro compito sarà quello di sviluppare una sensibilità intelligente e informata che sappia smascherare l’ecologismo di facciata, il quale non punta a risolvere il problema, ma semplicemente a spostarlo lontano dal proprio orticello. Nostro dovere sarà anche quello di sentire la responsabilità morale verso le future generazioni, iniziando a considerare prioritaria la riduzione dell’inquinamento attraverso stili di vita più sobri.
Il vostro affezionatissimo fra Ruggiero Doronzo.